Una storia di rinascita
…una terza famiglia ucraina
Nella nostra comunità, nello specifico, nella casa canonica, nella logica dell’accoglienza umana e cristiana, c’è una storia di coraggio, speranza e solidarietà che sta toccando il profondo della nostra umanità. La Chiesa di San Pio X accoglie una terza famiglia ucraina. La sua storia è un riflesso di resilienza di fronte alla devastazione causata dalla guerra.
È una famiglia di Kherson, una città che un tempo era il loro rifugio sicuro, ma che è stata brutalmente distrutta dalla guerra. Anche la loro casa è stata distrutta! (vedi foto). Ievgen, padre di 34 anni, Anastasiia, mamma di 28 anni e la loro figlia di cinque anni, Arina, hanno dovuto affrontare l’incubo dello sgomento, dell’angoscia e dell’incertezza. Il loro cognome, “Us”, è un simbolo della forza che solo una famiglia può offrire quando si sostiene a vicenda nei momenti di difficoltà.
La piccola Arina è un raggio di luce in casa canonica. Con la sua innocenza e la sua curiosità, ha portato gioia e sorrisi nei cuori di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla. La sua capacità di trovare gioia nei momenti più semplici è un ricordo costante di quanto sia importante abbracciare la bellezza della vita anche quando tutto sembra perduto.
La nostra comunità parrocchiale che ha aperto le porte della sua casa canonica a questa famiglia ucraina ha dimostrato che il vero spirito di umanità non conosce confini. Questa storia è un richiamo forte alla nostra umanità condivisa. Ci ricorda che, anche di fronte alle più grandi avversità, la speranza può risplendere e la solidarietà può illuminare il cammino.
Tutti si è consapevoli che all’orrore della guerra si può rispondere anzitutto con la preghiera intensa e continua a Dio, affinché fermi la mano dei potenti. In secondo luogo, con l’accoglienza, la cordialità, la prossimità evangelica, cifre di un’autentica vita cristiana. È quanto ci si sta impegnando a fare. Dio ricompensi tutti e dia pace al mondo intero.